Si è conclusa venerdi 11 luglio con grande successo tra tutti i partecipanti, e soprattutto tra le loro famiglie, la quarta edizione del "campeggio estivo italiano" organizzato dall'Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv presso il kibbuz Sasa, in Alta Galilea. Ad accompagnare ed intrattenere una dozzina di bambini dagli 8 ai 13 anni, due animatori d'eccezione: Angelica Calo` Livne, nota direttrice del teatro Arcobaleno che raccoglie bambini ebrei cristiani e musulmani, e il marito Yehuda Livne, esperto di campeggi giovanili. Le due guide sono state affiancate da un gruppo di quattro giovani animatori, figli di connazionali residenti nel paese, giunti nel kibbuz con anticipo per affiatarsi e prepararsi al compito ricreativo in un pre-campo. Il campeggio dei bambini, è durato una settimana ed è stato ambientato, a detta degli stessi partecipanti, "nell'albergo a mille stelle piu' bello di Israele": il bosco Fiammetta del kibbuz Sasa, uno degli angoli piu' suggestivi dell'Alta Galilea, dove sono state montate come ogni anno le tende. Qui l'Istituto ha offerto a bambini di origine italiana e ai figli di israeliani amanti del nostro Paese l'occasione di incontrarsi, conoscersi, parlare, giocare, recitare e cantare in italiano. In particolare, il tema che quest'anno è stato: "la danza e la musica italiana". I ragazzi si sono così avvicinati a Puccini e Verdi, alla tarantella e al saltarello, a Gianni Morandi, Alex Britti e Eros Ramazzotti. Ogni bambino ha ricevuto il nome di un cantante o di un compositore italiano e, attraverso storie, giochi e drammatizzazioni, è entrato in contatto con la tradizione musicale italiana dalla musica lirica, alla musica popolare fino alla musica leggera. La maggior parte delle attività sono state eseguite in italiano per permettere ai bambini di imparare nuovi termini e allo stesso tempo di fare conoscenza con le arie e le trame piu` note delle opere liriche italiane, portatrici spesso di valori umani e di forti sentimenti che la bella musica sa infondere. I pranzi nella sala da pranzo comune del kibbuz hanno aiutato l'incontro sociale con i bambini che risiedono regolarmente nel villaggio cooperativo di Sasa ( dove tra l'altro vivono alcune famiglie di origine italiana); mentre le cene, preparate collettivamente con l'apporto dei bambini stessi, sono state allestite presso le tende, pur senza dimenticare i canoni della tradizione italiana. A detta sia dei bimbi che dei genitori - i quali hanno inviato all'Istituto entusiaste lettere di ringraziamento - il soggiorno a Sasa si è trasformato in un'esperienza indimenticabile, servita a rispolverare o ad arricchire una lingua a volte poco parlata in casa, ad imparare filastrocche e canzoni amate dai genitori.