Giovedì 11 dicembre nella Sala Rossellini dell'Istituto Italiano di Cultura è stato presentato Rome Reborn, un progetto tecnologicamente avanzato, che ricostruisce, attraverso un modello digitale a tre dimensioni, la fisionomia urbana di Roma come appariva nel 320 d.C. Il sofisticato modello tridimensionale ottenuto dalla collaborazione di tre importanti università, frutto di dieci anni di lavoro, crea una riproduzione virtuale che funziona in tempo reale, dando la sensazione di entrare e uscire dai palazzi, cambiare prospettiva, spostandosi all'interno dell'antica Roma ai tempi dell'imperatore Costantino. La sinergia tra l'Universita' della Virginia, la University of California Los Angeles (UCLA) e il Politecnico di Milano ha reso possibile la scannerizzazione digitale del grandioso plastico della città realizzato dall'architetto Italo Gismondi tra il 1936 e il 1974 e conservato nel Museo della Civiltà Romana.Il progetto ricostruisce in 3D ben 7000 edifici, tra cui 170 templi, 8 ponti sul Tevere, 19 chilometri di cinta muraria con 400 torri, teatri, acquedotti nonchè il Foro. Il modello digitale, nato da un'idea dei professori Bernard Frischer e Diane Favro, é stato messo a punto da un gruppo internazionale di archeologi, architetti ed esperti informatici americani, inglesi, tedeschi e italiani, con un lavoro particolarmente complesso. La proiezione, che ha avuto un'anteprima l'11 giugno a Roma in Campidoglio alla presenza del sindaco Walter Veltroni, è stata ripetuta nella stessa serata due volte a causa del numerosissimo pubblico ( oltre 300 persone) da Diane Favro, Professore di Architettura e Urbanistica all'UCLA dove dirige l'Experiential Technologies Center, una delle esperte piu' rinomate sull'antica Roma con varie pubblicazioni all'attivo sull'argomento tra cui The Urban Image of Augustan Rome per la Cambridge University Press e numerosi articoli.










