
Nella splendida cornice del Castello Rosso di Tripoli è stata inaugurata, la sera del 24 gennaio, la mostra "Arte che cammina. Storia, arte e moda della calzatura italiana", promossa e realizzata grazie all'impegno congiunto dell’Ambasciata italiana e dell'Istituto Italiano di Cultura presenti a Tripoli, con il contributo di importanti sponsor libici ed il sostegno del Museo Nazionale del Castello Rosso che, non solo ha concesso la sala delle esposizioni temporanee per l'allestimento della mostra ma ha anche permesso, in via del tutto eccezionale, di organizzare la cerimonia inaugurale ed il ricevimento nei suggestivi locali dello stesso Museo di Tripoli. Si tratta di un'interessante ed originale iniziativa culturale che racconta, attraverso l'evoluzione della calzatura, la storia della tradizione e del design italiano e che, dopo il grande successo riscosso in America Latina, Cina, Stati Uniti ed Europa, è approdata per la prima volta in un Paese arabo, in Libia, grazie alla preziosa cooperazione del Ministero degli Affari Esteri libico (Direzione per gli Affari Europei) e del Dipartimento per l'Archeologia.Seguendo un percorso storico che illustra la storia della calzatura italiana, dai sandali dell'antica Roma fino alle moderne collezioni di Alta Moda e persino ad una scarpa "mondiale" del calciatore Francesco Totti, lo spettatore può ammirare i marchi storici (come Rossimoda, Arditi ecc.) che fanno dell'industria manifatturiera italiana una garanzia di qualità in tutto il mondo. Oltre a rappresentare una straordinaria occasione per valorizzare la storia del nostro design, la peculiarità della mostra consiste proprio nella sua capacità di attirare l'attenzione del pubblico coniugando storia, arte e moda, per illustrare come l'arte abbia da sempre ispirato la moda, traducendosi in modelli di calzature che diventano vere e proprie opere d'arte, o come il gusto predominante di un'epoca finisca per condizionarne i canoni estetici. Alla serata inaugurale hanno partecipato varie personalità libiche, numerosissimi esponenti del corpo diplomatico e consolare, rappresentanti della comunità internazionale ed alcuni giornalisti del periodico di lingua inglese "Tripoli Post", che sta dedicando ampio spazio all'evento. Era presente anche un folto pubblico locale composto da imprenditori, docenti universitari, intellettuali, artisti e giovani studenti, che si sono sinceramente complimentati per la riuscita della manifestazione ed hanno mostrato di apprezzarne l'originalità esprimendo l'interesse crescente di un pubblico libico più sensibile e recettivo nei confronti del made in Italy quale sinonimo di creatività, stile ed alto artigianato.
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