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venerdì 11 aprile 2008

COLONIA - Alter Ego

Giovedi' 10 aprile si e' tenuto, presso la sala teatro dell'Istituto Italiano di Cultura, il concerto di musica contemporanea con l'ensemble romano Alter Ego. Alter Ego, composto da alcuni dei piu' grandi strumentisti che operano attualmente nella scena musicale italiana - Manuel Zurria (flauto), Paolo Ravaglia (clarinetto), Aldo Campagnari (violino), Francesco Dillon (violoncello) e Oscar Pizzo (pianoforte) - si e' costituito a Roma nel 1991 ed e' ospite abituale delle principali stagioni concertistiche e festival di musica contemporanea in tutto il mondo. Il gruppo e' in costante collaborazione con artisti provenienti da diverse esperienze artistiche, dalla musica elettronica alla musica pop, dalle arti visive alla recitazione. L'ensemble, invitato per il giorno 11 aprile dalla Filarmonica di Essen per il concerto "YOUrope together", ha voluto esibirsi anche di fronte al pubblico di Colonia, citta' molto attiva e attenta all'arte contemporanea. Di fronte ad un pubblico competente, Alter Ego ha presentato all'Istituto Italiano di Cultura un programma interessante ed originale, includendo due pezzi mai eseguiti in precedenza: una versione per flauto, clarinetto, violino e violoncello di "Luftwurzeln" (1993) della compositrice tedesca Carola Bauckholt e "Manhattan Bridge" (2008) del compositore italiano Martino Traversa. Il gruppo ha eseguito inoltre opere di Marcello Panni, Valerio Sannicandro, Lucia Ronchetti, Caspar J.Walter e Harald Muenz. Questi ultimi due compositori tedeschi, insieme a Carola Bauckholt, erano presenti tra pubblico per assistere all'esecuzione delle loro opere. La scelta del programma presentato da Alter Ego sottolinea la costante ricerca, da parte del gruppo, della collaborazione con i compositori e con gli artisti della nazione dove si esibisce. Con il concerto di Alter Ego l'Istituto Italiano di Cultura ha cosi' offerto uno spettacolo di alta qualita' artistica ed ha rinnovato la sua tradizionale attenzione verso la contemporaneita' italiana.

lunedì 7 aprile 2008

SEOUL - Italia in Corea: Vivaldi e il Jazz italiano conquistano il pubblico coreano

La ricca stagione musicale della primavera coreana si apre all'insegna dell'Italia con due eventi significativi che hanno riscosso un grande consenso di pubblico: la tournee de I Musici in tutta la Corea del Sud ed il concerto tenuto dal trio di Giovanni Mirabassi a Seoul. I Musici, il celebre ensemble cameristico che vanta una storia ormai quasi sessantennale, hanno tenuto una tournee in sette città coreane con ben diciannove concerti che li hanno visti esibirsi davanti a più di trentamila spettatori. La tournée, organizzata da Arcadia in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Seoul, ha raggiunto l'apice con i due concerti presso il Seoul Arts Center, il 28 e 29 marzo scorsi. La prima serata ha visto un programma più canonico con l'esecuzione della Sonata a quattro n.1 di Rossini, del Carnevale di Venezia di Paganini e della Piccola Serenata Notturna di Mozart. Nel secondo concerto, invece, I Musici hanno preferito un repertorio più eclettico che ha spaziato da Paganini a Tchaikovsy, Da Johann Strauss a Piazzolla, dalla Czarda di Monti al jazz di Leroy Anderson, con incursioni nella musica tradizionale coreana. La seconda parte del programma di entrambe le serate ha immancabilmente previsto l'esecuzione integrale de Le quattro stagioni di Vivaldi, che il pubblico coreano ha di fatto imposto per tutta la tournee. I Musici si sono riconfermati gli interpreti autentici della musica vivaldiana con la loro sonorità (data peraltro da straordinari strumenti d'epoca, tutti rigorosamente fabbricati da liutai italiani quali Niccolo Amati, Guarneri, G.B. Guadagnini, Ceruti, Cappa) e la loro brillantezza interpretativa che coniuga e celebra appunto il Cimento dell'Armonia e dell'Invenzione. Il 4 aprile, presso la Concert Hall del Seoul Arts Center, davanti a 1700 spettatori, si è aperta la stagione jazzistica italiana in Corea con il concerto del trio di Giovanni Mirabassi, accompagnato dal bassista Gianluca Renzi e dal batterista Leon Parker. Alternando brani di piano solo con classici arrangiamenti a tre, il pianista italiano ha presentato, nella prima parte del concerto, sia brani tratti dalla tradizione popolare italiana che musiche di diversa estrazione etnica e di genere, a partire da citazioni dei cileni Inti Illimani fino all'israeliana Noa ed a classici del tango argentino. La seconda parte è stata invece dedicata a composizioni originali, tra le quali ha incantato soprattutto il brano Last minutes. Il jazz di Mirabassi ha colpito il pubblico coreano per la sua miscela di compostezza, grande essenzialità formale e, naturalmente, superba tecnica di tutti e tre i musicisti.
http://www.iicseoul.esteri.it

SAN PAOLO - Festival Internazionale di Documentari "E' tudo verdade"

In occasione della XIII edizione del l'Istituto di Cultura di San Paolo ha partecipato invitando Alina Marazzi, regista della pellicola in rassegna Vogliamo anche le rose, ad incontrare il pubblico. L'interesse del pubblico italiano è stato superato dalle aspettative del pubblico brasiliano che ha assistito alla proiezione del lungometraggio il giorno 1 aprile. Al film, presentato per la prima volta al Festival di Locarno e nelle sale italiane da meno di un mese, è stato riservata una presenza d'onore in uno degli 8 cinema tra i più centrali e visitati della città: il modernissimo SESC Augusta adiacente all'Avenida Paulista con 400 posti. Il Festival, organizzato con 138 produzioni mondiali, è presente in 6 città del Brasile: San Paolo, Rio de Janeiro, Brasilia, Recife, Bauru e Caxias, dal 26 marzo al 6 aprile. Al termine della proiezione al cinema, Alina Marazzi ha risposto alle numerose domande del pubblico presente che è stato invitato ad assistere al seminario organizzato da questo Istituto in collaborazione con la FAAP, una delle più accreditate Università di architettura, arte e comunicazione, presso il dipartimento di cinema. Gli studenti della FAAP, insieme a docenti, giornalisti e pubblico in genere, ospitati presso l'auditorium della facoltà adibito a sala proiezione, hanno assistito alla presentazione del percorso professionale che ha portato alla produzione del film in oggetto, tramite il commento della regista stessa e di brani significativi dei suoi precedenti lavori. Alina Marazzi non si è sottratta alle domande scaturite dal dibattito rispondendo alle più disparate richieste rivoltele dai presenti.