Il convegno internazionale "Leonardo da Vinci: conoscenza e trasgressione all'inizio dell'era moderna", tenutosi a Tel Aviv tra il 12 e il 14 maggio, è stato frutto di un'iniziativa congiunta dell'Università Bar Ilan dell' Ufficio dell'Addetto Scientifico dell'Ambasciata italiana, Prof. Stefano Boccaletti, e dell'Istituto italiano di Cultura di Tel Aviv, nell'ambito delle celebrazioni del 60° anniversario dello Stato di Israele. Leonardo da Vinci è stato ravvisato come l'epitome della conoscenza onnicomprensiva e diversificata, il tema ideale per un convegno internazionale interdisciplinare inteso a conseguire, attraverso lo studio dei numerosi campi dell'indagine leonardesca, il punto di raccordo e di unità tra le varie discipline, in una forma di conoscenza più estesa e complessiva. Un'autorevole ed eterogenea delegazione di studiosi si è radunata presso l'Università Bar Ilan, per presentare e discutere le ricerche che stanno attualmente conducendo sul pensiero, il metodo e l'opera di questo pilastro della cultura italiana ed universale, sconfinando tra le svariate discipline in un incontro propriamente interdisciplinare.
Nel corso di tre intense giornate esperti di storia dell'arte, storia della cultura e della scienza, filosofia e letteratura hanno esplorato insieme, partendo da disparati ed insoliti punti di vista, i manoscritti, gli studi di anatomia di Leonardo, approfondendo il discorso sul persistente e seducente carattere di apertura ed "incompiutezza" che ne caratterizza tutta l'opera. Oltre a discutere gli aspetti innovativi nell'opera artistica di Leonardo, gli intervenuti hanno sottolineato come i suoi studi scientifici e metodologici abbiano aperto interi settori della conoscenza, le cui ricadute sono tutt'oggi presenti nella moderna scienza, in special modo nell'ingegneria dei macchinari, nella anatomia, nella fisica dei fluidi e della turbolenza, generando in tal modo una interessante discussione sulla necessaria osmosi tra scienza ed arte, incentrata sul concetto della creatività e della interdisciplinarietà nell'approccio alla scoperta dei fenomeni naturali, che Leonardo ha insegnato essere alla base della unitarietà del conoscimento umano.
Le tre giornate dei lavori si sono concluse con un concerto per pianoforte e violoncello del pianista Maurizio Baglini e della violoncellista Silvia Chiesa, che si è svolto nell'Auditorium del Dipartimento di Musica dell'Università Bar Ilan.
http://www.ambtelaviv.esteri.it/
Nel corso di tre intense giornate esperti di storia dell'arte, storia della cultura e della scienza, filosofia e letteratura hanno esplorato insieme, partendo da disparati ed insoliti punti di vista, i manoscritti, gli studi di anatomia di Leonardo, approfondendo il discorso sul persistente e seducente carattere di apertura ed "incompiutezza" che ne caratterizza tutta l'opera. Oltre a discutere gli aspetti innovativi nell'opera artistica di Leonardo, gli intervenuti hanno sottolineato come i suoi studi scientifici e metodologici abbiano aperto interi settori della conoscenza, le cui ricadute sono tutt'oggi presenti nella moderna scienza, in special modo nell'ingegneria dei macchinari, nella anatomia, nella fisica dei fluidi e della turbolenza, generando in tal modo una interessante discussione sulla necessaria osmosi tra scienza ed arte, incentrata sul concetto della creatività e della interdisciplinarietà nell'approccio alla scoperta dei fenomeni naturali, che Leonardo ha insegnato essere alla base della unitarietà del conoscimento umano.
Le tre giornate dei lavori si sono concluse con un concerto per pianoforte e violoncello del pianista Maurizio Baglini e della violoncellista Silvia Chiesa, che si è svolto nell'Auditorium del Dipartimento di Musica dell'Università Bar Ilan.
http://www.ambtelaviv.esteri.it/