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venerdì 11 luglio 2008

TOKYO - La sfida dei Musei nel XXI secolo"

Tre importanti Istituzioni museali sono state protagoniste ieri, presso l'Istituto di Cultura di Tokyo, del Simposio internazionale: "La Sfida dei Musei nel XXI secolo". Il simposio, tenutosi presso l'Auditorium "Umberto Agnelli" davanti ad un pubblico di accademici, giornalisti e appassionati, ha visto la partecipazione di tre illustri personalità della scena culturale internazionale come Cristina Acidini, Sovrintendente del Polo Museale fiorentino, Masanori Aoyagi, Direttore del Museo di Arte Occidentale di Tokyo e Kung-shin Chuo, Direttrice del Palace Museum di Taipei, il più grande Museo dell'Asia con oltre 2 milioni di visitatori ogni anno. L'evento, organizzato in collaborazione con il quotidiano Yomiuri Shimbun e la Fondazione Italia Giappone, dopo l'iniziale presentazione delle singole Istituzioni, è proseguito con un interessante e approfondito dibattito tra i relatori. I temi discussi e sollevati dalle domande del pubblico hanno affrontato le problematiche relative all'organizzazione e alla gestione dei grandi musei, alle strategie di comunicazione, alla conservazione delle opere d'arte, nonché alle nuove tecnologie applicate nella tutela e nella fruibilità del patrimonio artistico. L'incontro, proposto al pubblico giapponese dall'Istituto Italiano di Cultura, prosegue un ciclo di importanti iniziative già realizzate nel settore, in particolar modo a partire dalla presentazione de "l'Annunciazione" di Leonardo a Tokyo durante "Primavera Italiana 2007" e della "Venere di Urbino" di Tiziano nel 2008, con l'intento di approfondire e rafforzare la promozione in Giappone delle strategie gestionali dell'Italia in ambito culturale, oltre alle eccellenze raggiunte da un punto di vista scientifico e tecnologico.

giovedì 10 luglio 2008

SEOUL - L' "In Canto" delle sirene

Si è aperta l'8 luglio, presso la Galleria PICI di Seoul, la mostra d'incisioni dedicata alle sirene di Francesca Poto organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura di Seoul in collaborazione con la Galleria PICI, la Galleria MoA di Heyri e la Galleria Kim di Daegu. L'artista, profondamente radicata nella tradizione dell'incisione italiana, utilizza tecniche sempre più rare per la loro complessità e laboriosità e al tempo stesso ne sperimenta l'applicazione su materiali contemporanei quali il plexiglas ed il carborundum. La raccolta di 26 incisioni , "In Canto", sviluppa un tema che l'artista ha precedentemente affrontato elaborando un processo di stampa innovativo su plexiglas, dagli interessanti esiti cromatici e di luminosità, passando dalla rotonda e solare dimensione del mito greco ad una metafisica bicromia, dalla flessuosa corporeità della sirena mediterranea alla sfuggente ombra di una sirena che attraversa oceani e mari ad ogni latitudine e dialoga con divinità affini. Il mito delle sirene incanta la civiltà mediterranea, e quella greco-romana in particolare, fin dalla notte dei tempi. Francesca Poto raccoglie il canto di queste creature misteriose e ne ascolta la voce con attenzione: il racconto di gesta, l'illusione affabulatoria, ed infine la guida spirituale verso un nuovo approccio alla conoscenza. Non sono, infatti, le sirene ammaliatrici ed ingannatrici del mito di Ulisse che incontriamo tra i segni dell'artista, ma piuttosto degli angeli silenziosi che indicano un percorso, visibili o talvolta presenti solo attraverso un riflesso o l'alito del loro soffio. Queste sirene nascono, dunque, da un lato da un'osservazione istintiva, e dall'altro dalla percezione fisica che Francesca Poto ricava dalle acque di mari ed oceani di ogni latitudine e delle miriadi di civiltà che sulle loro rive sono esistite e le hanno generate per esserne a loro volta rigenerate. Come ricorda il critico Massimo Bignardi, "Il nodo centrale sul quale insiste il lavoro di Francesca Poto resta l'immagine intesa quale espressione di un pensiero figurato e, al tempo stesso, esercizio di un delicato rapporto creativo degli occhi e delle mani, riconosciuto come componente di una capacita' di riflessione o, meglio ancora, di un'identità esistenziale".
La mostra si concluderà il 21 luglio e proseguirà nella città di Heyri dove resterà dal 25 luglio al 27 agosto per arrivare a Daegu, dove sarà esposta fino alla fine di settembre.

BADEN BEI WIEN - Igor Zobin in concerto

Si è recentemente conclusa la Rassegna culturale dedicata all'Italia nel quadro delle "Settimane internazionali" che tradizionalmente la località termale di Baden bei Wien dedica ad uno specifico Paese. Come si ricorderà, la circostanza che il team azzurro per gli Europei di Calcio abbia prescelto tale località ha indirizzato quest'anno la scelta verso l'Italia. Il Concerto di chiusura ha avuto come apprezzato protagonista un virtuoso della fisarmonica, Igor Zobin, raffinato solista di Trieste che ha eseguito con intensità e maestria un repertorio molto articolato, che ha spaziato da Scarlatti a Rossini a Rachmaninov a Piazzola e ad arie popolari. Il Concerto, svoltosi presso il "Casino Centro Congressi " di Baden è stato reso possibile dall'intervento dell'Associazione musicale friulana "Progetto Musica", che opera sotto gli auspici della Regione Friuli Venezia-Giulia. Questa Associazione organizza una fitta rete di eventi musicali , prevalentemente in centri minori, su tutto il territorio non solo del Friuli Venezia-Giulia, ma anche dell'Europa Centro-orientale (soprattutto Slovenia, Croazia ed Albania, con il programma di estendere anche la sua attivita' in Austria). Nell'occasione il responsabile della suddetta Associazione ha presentato anche il Festival "Nei suoni dei luoghi", evento di importanza internazionale strategica, visto i luoghi che interessa. L'attivita' della citata Associazione si svolge nel quadro del Programma "ART" (supporto alle reti territoriali) che unisce programmi di numerose Agenzie delle nazioni Unite con un innovativo tipo di collaborazione in cui il sistema multilaterale delle NU collabora con singoli Governi per promuovere lo sviluppo e la partecipazione delle comunità locali.

mercoledì 9 luglio 2008

FIUME - Scuola Romana Artisti fra le due guerre

Il giorno 3 luglio 2008 alle ore 20,00 presso il centralissimo Mali Salon di Fiume è stata inaugurata la mostra Scuola Romana - Artisti fra le due guerre. La mostra, promossa dalla Direzione Generale Promozione e Cooperazione Culturale del Ministero degli Affari Esteri, è stata organizzata localmente dall'Istituto Italiano di Cultura di Zagabria e dal Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Fiume. La mostra vuole essere una sorta di viaggio ideale nella Roma artistica e culturale degli anni 20 e 30, attraverso l'esposizione di 43 opere, tra dipinti, disegni e tre sculture di artisti (tra cui Scipione, Mafai, Guttuso, Francalancia, Oppo, Donghi, Pirandello, Raphael etc.), un certo numero di documenti originali (cataloghi e libri, lettere, fotografie, riviste, tessere di entrata alle grandi mostre come la Biennale di Venezia, ecc.). L'itinerario della mostra è stato diviso in tre sezioni: L'artista e lo studio raccoglie autoritratti, ritratti di artisti e di fiancheggiatori e qualche natura; La citta' dell'anima cerca di restituire il personalissimo modo degli artisti di percepire la citta' di Roma densa di storia e di miti antichi e splendenti, ma anche di un vivere quotidiano e, infine l'ultima sezione, Corpi che hanno forma non è dedicata soltanto al corpo, una tematica particolarmente sentita nella Roma cattolica, ma anche a quella naturale attitudine mostrata dagli artisti di avvolgere i soggetti delle loro opere in un'atmosfera "di stupore lucido", i cui riferimenti estetici sono nella pittura quattrocentesca di Piero della Francesca. Si passa cosi' dalla sensualità esasperata di una "Nuda" di Scipione alla dimensione contemplativa e classica di un nudo femminile di Antonio Donghi, fino allo sguardo stupefatto della bambina che scruta i sassi allineati su un tavolo in un olio di Fausto Pirandello, metafora della ricerca spasmodica dell'uomo di una possibile identita' o meglio di una "parte" da recitare sul palcoscenico della commedia umana. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato la direttrice del museo Natasa Ivancevic, la direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura di Zagabria Paola Ciccolella, la curatrice della mostra Francesca Romana Morelli, l'assessore alla Cultura della città di Fiume Ivanka Persic e il Console Generale di Fiume Fulvio Rustico.

CALCUTTA - Primavere del Bianco

L'inaugurazione della mostra "Primavere del Bianco" a Calcutta, replica il successo che la stessa manifestazione ha registrato lo scorso maggio a New Delhi. La mostra, ospitata dal Rabindranath Tagore Centre è stata inaugurata il 2 luglio nella spaziosa Nandalal Bose Gallery e rimarrà aperta fino al 15 luglio.
Il progetto, a cura di Vittoria Biasi, propone un percorso di arte italiana impegnata nelle poetiche del bianco, della sua luce.
Gli artisti Matteo Basilé, Massimiliano Bomba, Carlo Bernardini, Casaluce-Geiger, Fabrizio Corneli, Andrea Granchi, Franco Ionda, Rita Mele, Dino Pedriali, Roberto Pietrosanti, Paolo Radi, Ivana Spinelli testimoniano una ricerca linguistica attorno ad un’idea monocroma, filo di congiunzione tra la cultura orientale e occidentale e le culture del mondo: tutti i fiori nascono bianchi serbando il segno dell’origine nella colorazione dell’inflorescenza.
“Eredi dei fremiti delle avanguardie - scrive nel catalogo la curatrice Vittoria Biasi - gli artisti consegnano al Nuovo Millennio uno spazio bianco e di luce come luogo di ricognizione, nuova possibilità percettiva del reale, da cui avviano un nuovo discorso articolato tra il percorso della monocromia bianca e le differenti rivelazioni del corpo nella dialettica con il rito, la luce, il conflitto, lo sfruttamento contemporaneo: una nuova primavera, da cui il titolo della mostra.”
Le installazioni video di Matteo Basilé e di Casaluce-Geiger lavorano sulle ritualità come espressione dell’anima che accomuna i popoli. Basilé trasforma momenti di quotidiana attualità in passaggi universali. L’opera video "Per Grazia Ricevuta" rielabora la monumentale installazione, costituita da seimila cuori d’argento, per introdurre figure che aspirano a trasfigurazioni in Martiri e Santi. Il rito proposto da Casaluce-Geiger è un viaggio nel corpo senza arrivo o partenza, e il bianco è una domanda sui molteplici significati racchiusi nel corpo. Andrea Granchi, protagonista della particolare stagione dell’Avanguardia degli anni ’70, definita cinema d’artista, introduce il concetto di corpo speculare del pensiero, della ricerca. Ivana Spinelli e Massimiliano Bomba offrono uno sguardo sulla composizione contemporanea. Ivana Spinelli mette in scena un processo di produzione simbolica che attraversa il corpo della donna in quanto prodotto sociale. La sua rappresentazione del femminile, un’ iconografia disegnata, da “pop brand”, è circondata da oggetti e messe in scena al limite tra virtuale e verosimile, in forte dialogo con le modalità dei mass media. Massimiliano Bomba testimonia le ultime espressioni del linguaggio audiovisivo, una post-production strutturata sulla ricerca di materiali d’archivio e sulla sperimentazione secondo un concetto di incontro/scontro che sconvolge l’immagine e la storia. Dino Pedriali, definito il Caravaggio della fotografia, affascinato dalle pieghe e dai segni del corpo, propone l’immagine di un corpo oltre che fa nascere da un soffio di luce, immerso nel senso infinito dello spazio e del tempo.
Carlo Bernardini, Fabrizio Corneli, Franco Ionda, Rita Mele, Roberto Pietrosanti, Paolo Radi elaborano un concetto di luce e di bianco modulato tra differenti sentimenti e possibilità espressive. Carlo Bernardini crea un’eco di luce utilizzando la fibra ottica. Fabrizio Corneli, con minime sagome di metallo sporgenti dalla parete e una sorgente di luce, crea ombre radenti raffiguranti immagini ambigue. Franco Ionda elabora un linguaggio delle stelle con composizioni monocromatiche. Le sue stelle racchiudono profonde considerazioni sulla condizione dell’uomo, sul rapporto con se stesso, con la dialettica sociale. Le opere monocrome di Rita Mele, con segni, racconti minimi, creano sulla superficie un paesaggio bianco, una scrittura musicale. Il percorso monocromo di Roberto Pietrosanti approda all’incontro della linea con il senso dello spazio, tra razionalità e poesia. Paolo Radi introduce una poetica costantemente sospesa tra corporeo e incorporeo, tra visibile ed invisibile, tra evocazione e scomparsa.
La mostra Primavere del Bianco è un desiderio di luce, uno straordinario viaggio di arte italiana, una finestra monocroma, per un incontro tra le identità dei tempi, dei linguaggi, delle culture.
Sia nel giorno dell'inaugurazione, che in quelli immediatamente successivi, la curatrice della mostra, Professoressa Vittoria Biasi, e tre degli artisti presenti - Ivana Spinelli, Rita Mele e Fabrizio Corneli - hanno risposto alle domande loro rivolte da un pubblico attirato dalla novità delle opere, e tradizionalmente ben disposto verso le arti figurative italiane. Il desiderio di luce espresso dalla mostra, ed il suo proporsi quale incontro tra le identita' dei tempi, dei linguaggi e delle culture hanno aprticolarmente colpito il pubblico ed hanno contribuito al grande successo della mostra.


martedì 8 luglio 2008

CRACOVIA - Romeo e Giulietta un sogno sospeso

Si è aperta il 3 luglio a Cracovia presso il Museo Storico della Città la mostra dell'artista italiano Enrico Muscetra, "Romeo e Giulietta un sogno sospeso", organizzata dal Comune di Cracovia, dal Museo Storico stesso e dall'Istituto Italiano di Cultura di Cracovia in collaborazione con il Comune di Verona, la Provincia di Lecce e con il supporto della societa' immobiliare italiana oparante in Polonia, Verona Building. Presenti all'apertura il Sindaco di Cracovia, il Sindaco di Verona, il Console onorario d'Italia a Cracovia e, tra il vasto pubblico intervenuto, i direttori di alcune delle istituzioni culturali della città polacca (Museo Nazionale, Museo Archeologico, Museo del Castello Reale del Wawel). In esposizione un'ampia selezione di sculture e disegni dell'artista a documentazione tanto della sua produzione storica quanto dell'attivita' piu' recente. Per tutto il periodo dell'esposizione, prevista fino al 3 agosto 2008, sulla piazza centrale della città di Cracovia, di fronte all'entrata del Museo storico, sarà esposta al pubblico una grande scultura di Muscetra ispirata appunto all'immortale vicenda sheakespiriana di Giulietta e Romeo. Nel corso del suo intervento di saluto il Sindaco di Verona, Flavio Tosi, ha dichiarato la disponibilità dell'amministrazione comunale da lui diretta ad attivare uno scambio di attività e di iniziative culturali con Cracovia e l'intenzione di iniziare tale scambio ospitando in un prossimo futuro l'esposizione stessa nella città scaligera.
http://www.iiccracovia.esteri.it/

JAKARTA - Dialogo fra donne di diverse culture

Si è tenuto presso l'Istituto Italiano di Cultura di Jakarta il 2 luglio, sotto il patrocinio dell'Ambasciata d'Italia, il Simposio intitolato "Towards a plural society: the contribution of women. A dialogue between women from different cultural and religious backgrounds for a peaceful coexistence". Articolato in due sessioni, l'una mattutina dedicata ad una riflessione sul cammino da percorrere per una cultura pluralista e tollerante, in particolare valorizzando l'apporto delle donne, l'altra pomeridiana incentrata sul tema dei diritti umani, il convegno ha visto la partecipazione vivace e sentita del pubblico. Tra questo sedevano rappresentanti del governo indonesiano, vari Ambasciatori e diplomatici, professori universitari, tra cui la decana della sociologia in Indonesia, Melly G. Tan, esponenti del mondo delle associazioni, giornalisti (quotidiano internazionale Jakarta Post, periodico a larga diffusione Koran Tempo). L'iniziativa, organizzata in collaborazione con la Comunita' di Sant'Egidio, da oltre quindici anni impegnata nel dialogo multireligioso ed interculturale - rappresentata nel simposio dalla dott.ssa Valeria Martano, responsabile per l'Asia e profondo conoscitore dell'Indonesia - ha avuto il pregio di creare uno spazio di approfondimento, dialogo e confronto, su un tema, quello del pluralismo e di una convivenza giusta ed eguale tra i generi, che è di grande attualità in Indonesia in questo momento, caratterizzato dalla pressione dell'Islam piu' conservatore e meno incline al dialogo. E' innegabile al tempo stesso l'esistenza di una domanda di secolarizzazione e democratizzazione da parte di un significativo settore della societa' civile, veicolata e manifestata, come già accaduto in passato nella storia del paese, da intellettuali che non nascondono la propria fede e formazione islamica e che proprio da un'attenta esegesi delle fonti teologiche traggono le basi per un discorso progressista e riformista. Hanno offerto la propria testimonianza nella mattinata la Prof.ssa Siti Musdah Mulia, giurista, teologa, attivista vincitrice nel 2007 dell'International Women of Courage Award; il Dr. Syafiq Hasym, Vice Direttore dell' International Center for Islam and Pluralism (ICIP), la summenzionata Dott.ssa Martano; il Prof. Berly Martawardaya dell'Universitas Indonesia, il maggiore ateneo del Paese. Nel corso del pomeriggio si e' offerto un approfondimento sul quadro giuridico dei diritti umani in Indonesia, con particolare riguardo alle donne, attraverso una dettagliata presentazione da parte del Direttore e Vice-Direttore per i Diritti Umani della Repubblica Indonesiana, Prof. Harkristuti e Dr. Judianti Isakayoga, per poi sentire le voci della portavoce della Commissione Nazionale contro la violenza alle donne, Ms. Andy Yentriyani, del Direttore della Fondazione delle donne giornaliste, Mariana Amiruddin, e della responsabile per le relazioni internazionali del Congresso delle donne indonesiane, Surmaini Mauna. In occasione del colloquio è stata allestita la mostra fotografica "Statement of soul" dell'artista Malahayati, che illustra i diversi approcci al velo islamico delle donne indonesiane. La mostra resterà aperta al pubblico sino al 16 luglio.

lunedì 7 luglio 2008

SAN PAOLO - L'Accademia Bizantina in concerto

Dopo anni di silenzio istituzionale, l'Accademia Bizantina, gruppo composto da dodici elementi e diretto dal superbo M° Ottavio Dantone ha gloriosamente rinnovato il consenso del selezionato pubblico al teatro "Arthur Rubinstein" di San Paolo. Il concerto di giovedì 3 luglio, promosso dall'Istituto di San Paolo, in collaborazione con il Consolato Generale e il CIDIM, ha aperto future collaborazioni tra il prestigioso auditorio e l'Istituto di Cultura di San Paolo. Il carattere eclettico dei concertisti ha impresso una significativa coloritura nell'interpretazione offerta dei brani scelti: A.Corelli - Concerto Grosso op. 6 n. 1 in re maggiore G.F.Haendel - Concerto Grosso op. 6 n.1 in sol maggiore F.Geminiani - Concerto grosso "La Follia" A. Vivaldi Sinfonia dall' opera L' Olimpiade, RV 725/Concerto in la maggiore F.XI n.4,RV158/Concerto in sol minore F.XI n.21, RV 157 J.S.Bach - concerto in re minore per due violini BWV 1043. Meravigliosi i dialoghi tra i due violini solisti Stefano Montanari e Stefano Rossi. Il successo dell'iniziativa ribadisce l'interesse del pubblico locale per la musica in generale, classica in particolare e una certa selettività nel privilegiare iniziative di sicura professionalità.