
Il pubblico coreano ha applaudito il 13 ed il 14 maggio le due prime degli spettacoli del Pizzi Opera Festival che il regista italiano ha presentato al Teatro dell'Opera di Seoul presso il Sejong Arts Center. La manifestazione, organizzata dal Korea Opera Group in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Seoul e con l'Ambasciata d'Italia, prevede sei repliche dei due spettacoli e costituisce uno dei principali avvenimenti della pur ricca stagione lirica coreana. Con la regia di Massimo Gasparon, il Maestro ha rinnovato la sua direzione moderna, ma filologicamente rigorosa, che si è estesa anche alle scenografie e ai costumi. Eleganti e slanciate le scene, con la dominante del bianco nell'Aida e del rosso e del viola in Turandot, essenziali eppure ricchi e vivaci i costumi, con diverse citazioni cinematografiche, come nel caso dei guerrieri egizi che riecheggiavano gli dei tecnologici di "Stargate" con le loro maschere da Horus e Anubi. I simbolismi cromatici sono associati a quelli più ampiamente scenografici: in entrambe le opere la scena è occupata da due edifici torreggianti, una piramide in Aida ed il palazzo del re in Turandot, a loro volta suddivisi in un livello superiore ed uno inferiore, a rappresentare i diversi livelli di esistenza e di coscienza. La parte inferiore, comune ad entrambi le scenografie, è costituita da un bastione nel quale si aprono cunicoli e passaggi segreti da cui emergono e scompaiono i diversi personaggi. Come ha spiegato il Maestro, riferendosi alle diverse simbologie, il filo conduttore che lega i due allestimenti è il viaggio iniziatico dei diversi protagonisti. Tale lettura ha portato Pizzi a delle scelte originali anche nella sceneggiatura, come ad esempio nel finale di Aida, con la protagonista che si suicida, mentre Radames si volge verso la luce che irradia dal vertice della piramide. Ancora una volta la direzione artistica di Pizzi si è rivelata vincente anche nell'esecuzione musicale, con la scelta di cantanti giovani e, al tempo stesso, musicalmente maturi. Cosi Raffaella Angeletti nelle vesti di Aida, Rubens Pellizzari come Radames, Claudio Sgura-Amonasro, Elisabetta Fiorillo quale Amneris, Enrico Cossutta come Altoum, Dario Volontè come Calaf, Luca dall'Amico-Timur. Nel cast tutto italiano Pizzi ha poi inserito alcuni giovani e brillanti cantanti stranieri ma di scuola italiana: Olga Zhuravel nella parte di Turandot, Alexandra Zabala come Liu, Adam Plachetka, Mark Milhofer e Thomas Morris.Anche il coro ed il corpo di ballo del teatro coreano sono stati integrati perfettamente nella struttura italiana dei due spettacoli, con i ballerini Alessandro Riga a Letizia Giuliani nelle parti soliste, così come l'orchestra magistralmente diretta dal Maestro Marco Zambelli, come Pizzi un veterano delle scene coreane ed un beniamino del pubblico locale.