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giovedì 14 agosto 2008

PECHINO - La Città Nuova

Cui Kai, vice presidente e architetto della China Architecture Design & Research Group, e l’architetto Carlo Santoro, autore del libro Pechino, la Città nuova, parleranno dello sviluppo urbanistico di Pechino negli ultimi vent'anni.
17 agosto, ore 17.00 UCCA Auditorium, 798

HELSINKI - Professione regista. Omaggio a Michelangelo Antonioni

Helsinki – 14.8.2008. L’Istituto Italiano di Cultura informa che dal 19 agosto al 21 settembre si proietterà a Helsinki la retrospettiva completa del regista Michelangelo Antonioni.
Il 30 luglio 2007 si spegne a Roma, all’etá di 94 anni, Michelangelo Antonioni. Ad un anno dalla scomparsa l’Archivio Nazionale Audiovisivi finlandese e l’Istituto Italiano di Cultura hanno voluto rendere omaggio ad uno dei grandi maestri del cinema di tutti tempi realizzando la retrospettiva completa della sua filmografia.
Antonioni aveva lavorato come critico cinematografico, sceneggiatore e aiuto regista prima di dirigere Gente del Po (1943-47), il suo primo documentario. Il passaggio al lungometraggio avviene con Cronaca di un amore (1950), un film apparentemente legato al filone neorealistico, in realtá giá proiettato verso quelli che diverrano i temi conduttori della sua poetica: il malessere del vivere, la difficoltá nella percezione del reale, il disagio dell’individuo a stabilire autentici rapporti interpersonali.
Tematiche queste che saranno il soggetto dei film successivi, da Il grido (1954), che segna l’allontanamento definitivo dal neorealismo, a L’Avventura (1960), La notte (1961), L’eclisse (1962), Deserto rosso (1964). Al centro di queste pellicole c’é una figura di donna tormentata, intrepretata dalla musa del regista, l’attrice Monica Vitti, alle prese con la “malattia dei sentimenti”, secondo le parole di Antonioni stesso.
Con la trilogia girata all’estero, Blow-up (1967), Zabriskie Point (1970) e Professione: reporter (1972) la notorietá del regista raggiunge l’apice. Memorabile il lungo piano sequenza che conclude l’ultimo film, con l’occhio della cinepresa che percorre la stanza, esce da una finestra chiusa da sbarre e rientra nell’edificio dal portone, per poi rientrare nella stanza. Testimonianza di quanto Antonioni fosse attento alla sperimentazione, alla ricerca formale, al taglio dell’immagine, al rinnovamento del linguaggio come anche dei contenuti cinematografici.
Ulteriore esempio di tale attenzione è Il Mistero di Oberwald (1980), primo film elettronico, girato con uno strumento che consentiva il cambio del colore dei fotogrammi in base all’effetto voluto. Antonioni, va ricordato, fu anche pittore. Molti suoi dipinti, in genere di piccolo formato, vennero presentati alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1983.
La grave malattia che lo colpisce a metá degli anni Ottanta lo allontana per un lungo periodo dalla macchina da presa, alla quale ritorna con l’aiuto della moglie girando una serie di documentari.
Uno dei suoi grandi estimatori, Wim Wenders, lo convince a realizzare con la sua assistenza un lungometraggio, Al di la’ delle nuvole (1994). Nel 1995 riceve il premio Oscar alla carriera. La sua ultima opera è il documentario Lo sguardo di Michelangelo (2004), del quale è anche protagonista, sul Mosè di Michelangelo.
Ferrara, sua città natale, gli ha dedicato un museo dove sono raccolti documenti, dattiloscritti, dipinti e l'archivio dei suoi lavori. La retrospettiva, promossa e sostenuta dall’Archivio nazionale audiovisivi finlandese e dall’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con Cinecittà Holding e Rai Teche, è parte dell’Helsinki Festival, la maggiore manifestazione culturale del Paese. Nel corso della rassegna, che si svolgerá dal 19 agosto al 21 settembre al Cinema Orion di Helsinki, verranno proiettati tutti i lungometraggi e tutti i documentari girati da Antonioni. Non mancheranno inoltre i film dedicati al regista come Antonioni visto da Antonioni di Lino Miccichè (1978), una delle poche interviste filmate; Fare un film è per me vivere di Enrica Fico Antonioni (1995) su Al di la’ delle nuvole e Antonioni: lo sguardo che cambiò il cinema di Sandro Lai e Carlo di Carlo (2001).

LOS ANGELES - Bernini per la prima volta in Nord America

L'Istituto Italiano di Cultura e il Consolato Generale d'Italia a Los Angeles hanno partecipato alla realizzazione della prima mostra in Nord America delle opere di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680), dal titolo Bernini and the Birth of Baroque Portrait Sculpture (sculture, disegni e dipinti). Curata da Catherine Hess, curatrice associata per la scultura e le arti decorativepresso il Getty Museum, Andrea Bacchi, studioso e docente presso l'Universita'di Trento, e Jennifer Montagu, Honorary Fellow presso il Warburg Institute diLondra, la mostra esplora il rapporto tra pittura e scultura nel periodo barocco,raccogliendo circa trenta sculture, realizzate in marmo, bronzo e porfido, comepure numerosi dipinti e disegni provenienti da tutto il mondo, insieme a molteopere finora mai esposte fuori dall'Italia. L'eccezionale esposizione comprende busti e disegni-ritratto realizzati dal Bernini, nonche' da altri importanti scultori della Roma del XVII secolo, quali Francesco Mochi, François Duquesnoy, Giuliano Finelli e Alessandro Algardi, a testimonianza di un periodo di fervore artistico straordinario, durante il quale Roma ospitava artisti provenienti da tutta Europa, in un continuo confronto escambio di conoscenze ed esperienze. Organizzata dal J. Paul Getty Museum in collaborazione con la National Gallery ofCanada di Ottawa, e con l'assistenza di questo Istituto, la mostra si avvale di preziosi prestiti provenienti da numerosi musei europei ed italiani in particolare Palazzo Barberini, Galleria Borghese, Museo di Roma, dal Vaticano e dal Museo Nazionale del Bargello, Firenze. Dopo il Getty, la mostra prosegue per la National Gallery of Canada a Ottawa (25 novembre 2008 8 marzo 2009). E' stato pubblicato per l'occasione un catalogo curato da Catherine Hess e Andrea Bacchi. Durante le celebrazioni per l'VIII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, il Getty Museum e questo Istituto offriranno visite guidate in lingua italiana ed inglese, come pure un concerto di musica barocca in collaborazione con la LA Opera. Alla conferenza stampa avvenuta in occasione dell'inaugurazione il 4 agosto erano presenti oltre 50 giornalisti americani ed italiani, tra i quali si segnalano in particolare gli inviati del New York Times e del Los Angeles Times, nonche' i rappresentati delle maggiori istituzioni culturali locali (direttori e curatori di musei di tutta la California) ai quali il Direttore del Museo, Michael Brand e il Direttore di questo Istituto hanno inviato un messaggio di benvenuto. La mostra e' stata recensita dal Los Angeles Times e dal New York Times, che nell'edizione domenicale del 3 agosto, pubblicata in oltre 40.000 copie, ha incluso un opuscolo sulla mostra stessa, nel quale il nome dell'Istituto Italiano di Cultura e' stato riconosciuto con una specifica menzione, sia come sponsor che come co-organizzatore di eventi collaterali da realizzarsi durante tutta la durata della mostra (5 agosto 26 ottobre) ed in particolare nel corso dell'ottava edizione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo.

mercoledì 13 agosto 2008

SAN PAOLO - Collezione Farnesina al MASP

Anticipata da una vivace campagna di sensibilizzazione mediatica, l'esposizione dal titolo: "Arte contemporanea italiana 1950-2000" proveniente dalla Collezione Farnesina, e' stata inaugurata il 7 agosto u.s., presso il MASP, Museo d'Arte di San Paolo. Il violento nubifragio abbattutosi quel giorno sulla citta', non ha scoraggiato i 450 partecipanti, che hanno atteso con pazienza l'arrivo delle autorita', per avviare la cerimonia ufficiale di apertura. Grande enfasi e' stata riservata a questo evento cui hanno voluto esprimere parole di apprezzamento lo stesso Presidente del MASP, J. Neves e la Segreteria di Stato nella persona del Dott. R. Bianchi, eccezionalmente presenti, in considerazione dell'intensa attivita' del Museo che attualmente ospita sei mostre di diversa provenienza. Il Console Generale Min. Plen. Marco Marsilli ha rappresentato l'Italia sottolineando, dopo l'intervento del curatore del MASP, J. T. Coelho e della Direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura, la grande influenza dell'arte italiana in generale e lo stretto legame che unisce le culture dei nostri Paesi. Particolare rilievo e' stato dato al significato di questa iniziativa presso il MASP, simbolica cornice ideale dell'esposizione, in quanto il Museo costituisce un punto di riferimento determinante nella storia dei Musei dell'America Latina, per dimensioni e per innovazione architettonica. Completato nel 1967 su progetto dell'italiana Lina Bo Bardi, fu salutato con grande meraviglia in quanto riusci' a rispettare la clausola imposta dalla Municipalita' per l'approvazione: che fosse mantenuta la viabilita' della "Avenida Paulista". I quattro pilastri che sostengono l'imponente costruzione, lasciando liberi i 74 metri dal suolo dell'Avenida Paulista, furono dipinti di rosso e da allora sono riconosciuti come l'icona piu' rappresentata della citta'. Per molti anni tale edificio ha mantenuto il record di maggior Museo al mondo. Pertanto le celebrazioni per i primi 60 anni di attivita' hanno coinciso con il percorso offerto dall'esposizione promossa dal codesto Ministero. L'allestimento della mostra ha privilegiato un percorso cronologico, presentando, nelle stesse sale, gli artisti riconducibili a tratti comuni per scuole di tendenza o ispirazione poetica. Dall'astratto informale di Burri, Fontana e Consagra e' stata offerta una chiave di lettura che, snodandosi attraverso le opere del "Gruppo forma", "Arte povera", "Pop Art", "Piazza del popolo" ha riproposto, seppur con principi ispiratori diversi, molti temi dell'arte figurativa negata alla fine degli anni 40. Molti degli autori presentati erano gia' noti al pubblico brasiliano. La curiosita' intellettuale che ha animato la grande spinta propulsiva di personaggi e Istituzioni fortemente legati all'Italia sin dagli anni 50, ha reso immediatamente familiari nomi divenuti poi famosi internazionalmente. Non si e' lasciata sfuggire il vigore creativo che innerva la produzione artistica nel corso degli ultimi decenni fino ai nostri giorni, ospitando personali di Merz e Lodola parlando del piu' recente passato o Paladino ancora in esposizione. E' stato recepito con favore dunque, l'invito a cogliere l'essenza di un Paese che ha qualitativamente impresso la propria presenza in Brasile e che, erede di una tradizione artistica universalmente riconosciuta, ha risolto l'aspettativa di una tradizione forte ma vincolante con soluzioni ancora una volta innovative e creative. Particolarmente apprezzato il cocktail finale dopo la lunga serata e l'attesa degli ospiti d'onore; suffragate, le impressioni positive ricevute, da commenti estremamente favorevoli.


lunedì 11 agosto 2008

GUATEMALA - Un mar de cristales: Murano 1915-2000

Il 9 agosto scorso si e' inaugurata con successo ad Antigua Guatemala, presso il Museo VICAL de Arte Precolombino y Vidrio Moderno, l'esposizione "Un mar de cristales: Murano 1915-2000", messa a disposizione dalla Fondazione Sartirana di Pavia. La collezione, giunta in Guatemala come ultima tappa di un itinerario sviluppatosi nel continente americano che precedentemente ha toccato Washington, Citta' del Messico, San Paolo del Brasile e Bogota', raccoglie una settantina di opere appartenenti al collezionista Angelo Rinaldi, e si propone quale magnifica testimonianza dell'evoluzione piu' recente delle antichissime tecniche vetrarie in dote agli artigiani di Murano nel formidabile incontro con le innovative forme ed i ricercati volumi sapientemente plasmati da artisti del calibro dello stesso Rinaldi oltre che di Carlo Scarpa, Antonio Salviati, Roberta da Camerino e Flavio Poli. La mostra, organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura di Citta' del Guatemala in collaborazione con questa Ambasciata ed il Museo del Vetro VICAL di Antigua Guatemala, e con la partecipazione dell'Hotel Casa Santo Domingo della medesima citta', della Fundación G&T, della Cervecería centroamericana e dell'impresa italiana ERREBI, e' stata esposta nella stupenda cornice del predetto Museo del Vetro, che ne ha curato l'impeccabile allestimento e dove rimarra' aperta al pubblico fino al prossimo 21 settembre. Durante l'evento di inaugurazione, cui hanno assistito con entusiatiche espressioni di apprezzamento oltre 200 persone, la Direttrice del Museo, Susana Campins, ha evidenziato il prestigio e l'importanza dell'esposizione agli occhi degli ospiti guatemaltechi, una "prima" assoluta dell'arte di Murano in Guatemala. Da parte sua la Direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura, Erica Berra, ha tracciato un breve excursus circa la storia della lavorazione del vetro dapprima a Venezia e quindi, a partire dal 1291, a Murano, e ne ha tratto spunto per esaltare il valore ed il felice esito dell'abbraccio fra secolare tradizione manifatturiera e moderno design italiani. La mostra, che peraltro e' stata corredata da un catalogo di ottima fattura prodotto congiuntamente dagli Istituti Italiani di Cultura di Bogota' e Citta' del Guatemala, ha suscitato un notevole interesse nei media locali, beneficiando di un'ampia copertura su giornali e televisioni.
http://www.iicguatemala.esteri.it/

domenica 10 agosto 2008

RIO DE JANEIRO - Baricco a Paraty

La splendida citta' coloniale di Paraty, situata al confine degli stati di Rio de Janeiro e di San Paolo, candidata ad entrare nella lista dei siti patrimonio dell'umanita' dell'Unesco, e' stata scelta dal governo federale brasiliano come modello di citta' per il turismo culturale. Tra le tante iniziative culturali gia' consolidate o in procinto di decollare, la piu' significativa e' senza dubbio la FLIP, la Festa Letteraria Internazionale di Paraty, giunta quest'anno alla sesta edizione. La festa attrae intellettuali, scrittori, critici e pubblico in generale da tutto il Brasile, e presenta ogni anno un nutrito programma di incontri con scrittori celebri provenienti da tutto il mondo. L'Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro ha ritenuto indispensabile iniziare a collaborare, al pari di quanto stavano facendo da tempo i principali istituti culturali europei. E lo ha fatto nel migliore dei modi, invitando Alessandro Baricco, abbondantemente tradotto in Brasile, e considerato una stella di prima grandezza nel panorama letterario del nostro paese. A confermare le aspettative, 860 persone, esattamente quante ne poteva contenere il gigantesco tendone ben allestito per la festa dagli organizzatori, si sono date appuntamento per sentire la lettura di un brano dalla viva voce del nostro scrittore, accompagnato sul palco dallo psicoanalista milanese Contardo Calligaris, da anni ormai residente in Brasile, e noto scrittore locale. Rispondendo alle domande dell'intervistatore ufficiale e a quelle del pubblico Baricco ha sottolineato come la sua generazione rifugge dalla letteratura descrittiva di luoghi e personaggi, perche' condivide con i lettori un'educazione ricca di immagini e simboli visivi, assenti nell'ottocento e nella prima meta' del secolo scorso. Al giorno d'oggi poi, ha sostenuto, il ritmo e' essenziale nella scrittura, purche' si riesca ad ottenere il fondamentale effetto di sorprendere il lettore. Ha ammesso con ironia che il divismo letterario fa si' bene alla letteratura ma soprattutto a chi ne e' oggetto. Al termine della riuscita serata, Baricco ha dovuto sottostare alla tradizionale cerimonia della dedica personalizzata dei suoi libri, rimanendo pazientemente seduto per oltre un'ora e mezza a firmare i volumi che una fila interminabile di brasiliani in pellegrinaggio gli sottoponeva. La serata e' stata registrata in video ed ha avuto un buon riscontro stampa.

SAN PIETROBURGO - Garofalo all'Ermitage

"Quadri di Garofalo dal Monastero San Bernardino", e' il titolo della mostra inaugurata venerdi 8 agosto nella sala n.152 del Palazzo d'Inverno dell'Ermitage dal direttore del Museo, Prof. Mikhail Piotrovski. La mostra, organizzata dall'Ermitage in collaborazione con il museo di Khabarosk, importante centro industriale russo nell'Estremo Oriente, e' stata realizzata grazie al sostegno dell'amministrazione della regione di Khabarosk, del Ministero per le Situazioni d'Emergenza e della Fondazione "Ermitage-Italia". I quadri di Benvenuto Tisi da Garofalo (1481-1559) , uno dei massimi pittori italiani del XVI secolo, sono stati recentemente restaurati dall'Ermitage e, per la prima volta dal 1931, vengono esposti insieme. Infatti il quadro "Le nozze di Cana", dipinto da Garofalo gratuitamente per il Monastero San Bernardino, fu trasferito nel Museo di Khabarosk per volere delle autorita' sovietiche. Esponente di spicco della famosa "Scuola Ferrarese", tanto da conquistare l'appellativo di Raffaello ferrarese, Garofalo dipinse per il Monastero di San Bernardino quattro grandi pale. I quadri, acquistati nel 1840 dallo zar Nicola I, hanno giaciuto a lungo nei sotterranei dell'Ermitage e, dopo un lungo e difficilissimo restauro, sono tornati all'antico splendore.